Arcidiocesi di Torino

PARROCCHIA SANTI GIOVANNI BATTISTA 

E REMIGIO di CARIGNANO

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Parrocchia Santi Giovanni Battista e Remigio

di Carignano (TO)

 

Chiesa della Misericordia

(1640)

Confraternita della Misericordia

Detta anche dei "BATTUTI NERI"

Chiesa della Misericordia di Carignano la cima del campanile
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«In una fredda giornata del gennaio 1981 cadeva dalla cima del campanile dei “Batù Nèir” la bandierina segnavento. 
Lo stesso giorno si spegneva il teologo don Lusso, che tanto l’aveva amata e tanto aveva fatto perché conservasse la sua bellezza sobria ed essenziale.
La Chiesa della Misericordia perdeva così, nello stesso giorno, le due sue bandiere».​

Una chiesa tanto cara ai carignanesi

La storia di una chiesa - la Misericordia - e la storia di una vita - quella del “Teologo, prete-maestro” - che si incontrano e proseguono insieme per un certo periodo al punto tale che, se si parla dell’una, subito si pensa all’altro e, sfogliando le sue memorie, si può ripercorrere e rivivere la storia di quella che, per i Carignanesi, è ancora definita “la chiesa di don Lusso”.

E' una costruzione “venuta su con mezzi di fortuna bisognosa sempre di molte cure, come una creatura nata tra gli stenti” la chiesa dei Battuti neri o della Misericordia – dal 1755 al 1764 chiesa parrocchiale – e forse proprio per questo amata in modo particolare dai Carignanesi. Che ci sia un legame di affetto e di riconoscenza lo si percepisce leggendo gli scritti del teologo Lusso, il quale riporta e cita documenti a partire dall’anno d’inizio della sua costruzione quando, il primo aprile 1640, “i consiglieri tutti unanimi e concordi” decisero di “implicare qualche somma” per innalzare la nuova chiesa, voluta per adempiere il voto fatto alla Madonna in occasione della guerra tra Cristina di Francia –Madama Reale– e i suoi cognati. 

A seguire il 29 aprile, giorno della posa della prima pietra, “una folla da grandi occasioni si riversò festante verso il luogo da benedire” e, negli anni successivi, ci fu una nobile gara per impedire che i lavori fossero interrotti, con la donazione di “una trave di rolle ... un cotino di damasco ... un robbone disfatto di velluto ... mantili e mantille ... dorarie e argenterie …”

Nonostante tutto la costruzione della chiesa non proseguiva con la speditezza desiderata, a causa del “bilancio insanabile”: per questo i due sindaci di Carignano, il 7 settembre 1650, firmarono l’atto di cessione alle Confraternite del Suffragio e della Misericordia, che si impegnarono a portare a termine i lavori. Tuttavia, per le medesime difficoltà economiche i lavori continuarono a rilento.

La chiesa resse bene per molti anni, poi si resero necessarie riparazioni di una certa importanza e, nel 1881, il pretore di Carignano ne prospettò l’abbandono, perché ormai dava segni evidenti di degrado. Ma in un’assemblea, presieduta dal prevosto, teologo Edoardo Capriolo, tutti i presenti si opposero e si stabilì che doveva essere restaurata e non abbandonata “trattandosi di conservare alla memoria un monumento che ricorda le insigni grazie ricevute da queste popolazioni in quei tempi calamitosi”. E fu restaurata “con qualche sacrificio da parte della confraternita e con oblazioni dei fedeli”.

Nel 1912, il rettore della Confraternita del Suffragio, don Vittorio Gontero, continuando “con intelligenza ed amore” l’opera del suo predecessore, fece costruire, nella cappella di sant’Antonio e Defendente ormai priva di titolari “la magnifica grotta della Madonna di Lourdes, che è l’angolo, dopo l’altar maggiore, più devoto e più ricercato della nostra chiesa”.

Nel 1958 la cappella venne provvista di una balaustra in marmo e lastricata con piastrelle di onice di Dronero, grazie alla generosità della signora Delleani. 

Seguirono poi tutti i lavori necessari durante gli anni –sempre soltanto l’indispensabile, per scarsità di fondi– fino a giungere alla seconda metà degli anni ‘80 del secolo scorso, con una parziale manutenzione del tetto e la tinteggiatura della facciata. 

Ora la chiesa viene curata con molta solerzia da un gruppo di persone che si ritrova una volta alla settimana per pregare. Viene aperta in alcune occasioni particolari e tutti gli anni vi si celebrano le S. Messe nella ricorrenza della prima apparizione della Madonna di Lourdes (11 febbraio), giornata dedicata in modo particolare a tutti i malati.

Quest’anno (2012) c’è un motivo in più per fare festa: ricorre il PRIMO CENTENARIO della  costruzione della grotta. Ma proprio in questo momento di festa è necessario pensare, con una certa urgenza, al rifacimento del tetto che dà evidenti segni di cedimento e che comporta una spesa non indifferente. 

E' proprio vero che la storia si ripete. In un’occasione simile, il teologo Lusso, nel novembre 1952, scriveva: 

“… è necessario prendere una buona volta l’iniziativa con coraggio, per assicurare alla nostra chiesa la massima stabilità, o, almeno, togliere ogni motivo di distrazione in chi la frequenta, e vede, senza eccessivo entusiasmo le crepe nei muri. Io confido di trovare appoggio morale e materiale sufficiente per i lavori più urgenti. E tutto sarà speso, quanto sarà raccolto”.
 

E così motivava le sue memorie: 
“per illuminare un angolo modestissimo di vita religiosa carignanese … e per far nascere dalla loro lettura il desiderio che alla chiesa sia assicurata la massima durata”.

Inoltre ad ogni libretto di memorie allegava una busta, con l’invito a restituirla con un’offerta PRO-RESTAURI.
 “Nessun obbligo!!!” …ovviamente.